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DIAMO VOCE AL MESSAGGIO RICEVUTO DA ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Persone Autistiche)
Regione Lombardia ha tagliato le Misure B1 e B2, contributi economici a sostegno della disabilità grave e gravissima. Lunedì 18 marzo la Giunta ha approvato la delibera “Modifica del programma operativo regionale a favore di persone con gravissima disabilità e in condizioni di non autosufficienza a e grave disabilità”.
Dopo l’approvazione, l’assessore Lucchini ha affermato di voler “salvaguardare il contributo economico a favore dei caregiver […] e procedere con il necessario potenziamento dei servizi di sollievo e assistenza. Rispettando quanto richiesto dalla riforma sui LEPS di erogazione.”
Peccato che, nonostante l’assessore dica che quello raggiunto è un “risultato importante”, stiamo parlando di qualcosa di ben diverso. Di una realtà che supera anche la più sfrenata fantasia.
A quasi un mese dall’ultimo incontro con le associazioni e al netto delle dichiarazioni di facciata, in realtà non è cambiato nulla.
Perché? Ecco la realtà, punto per punto:
1) i contributi vengono tagliati di € 150 per tutti coloro che hanno un caregiver familiare
2) i 17,5 milioni di Fondi Regionali aggiuntivi erano già presenti, con identico importo, nella delibera n.1669 contro cui è iniziata la protesta. Salto quantico? Forse no…
3) i 13 milioni di cui si parla fanno parte del Fondo Sanitario Regionale. Parliamo quindi di una misura diversa dalla B1 e B2. Salto quantico? Forse nemmeno qui…
4) i 4 milioni in più dei quali si parla fanno parte del Fondo caregiver. Un fondo diverso. Soldi già stanziati. Ovviamente se uso questi soldi per le misure B1 e B2 non li ho più per altro. Insomma, tolgo da una parte per mettere dall’altra. Calcolando che al Fondo caregiver poteva fare domanda anche chi non aveva accesso alla misura B1, è quantomeno molto originale come modo di reperire nuovi fondi per la disabilità. Chi avrebbe potuto fare domanda prima, ora non potrà più perché i soldi non ci saranno. Salto quantico? Sì! Indietro, però…
Certe scelte non sono per noi assolutamente accettabili.
Per passare a un sistema di erogazione dei servizi si deve:
* PRIMA essere sicuri che i servizi siano effettivamente a disposizione delle Persone che ne hanno bisogno garantendo efficienza, qualità e costanza ovunque sul territorio
* DOPO effettuare il passaggio da un sistema di contributi erogati in denaro al nuovo sistema
Serve un cambio di mentalità e di valori.
Altrimenti l’inclusione resterà nelle parole, mai nei fatti.
Perché — al di là di certe affermazioni — si sta costruendo una società sempre più esclusiva. Quasi un club, insomma, dal quale alcune Persone saranno costantemente e rigorosamente tenute ai margini.
E, per chiudere, non possiamo dimenticarci che le nuove domande di accesso alle misure B1 e B2 finiranno in lista d’attesa. Soldi non ce ne sono.
Per queste ragioni ci ritroveremo #sabato23marzo alle ore 11 sotto la sede di Regione Lombardia per un #flashmob che ricordi a tutti, Regione Lombardia in primis, che la realtà non è fantasia. Non si può mistificare. I numeri non mentono.
N.B. I LEPS sono i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali. Il gioco di parole con il termine leap è voluto. Per amor di precisione
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