Stampa Articolo
Sanità, Quattro sedi riunite nel maxi polo pediatrico
La riforma della Sanità fortemente voluta da Roberto Maroni è diventata legge nella notte: «Scommessa vinta».
A quasi vent’anni dalla legge 31, viene rivoluzionato il modello di cure formigoniano, che ha innalzato l’offerta sanitaria lombarda ma che è stato travolto dalle inchieste giudiziarie per corruzione ed è stato accusato di essere troppo ospedale. Il principio della nuova riforma della Sanità, scritta da Fabio Rizzi (Lega) e Angelo Capelli (Ncd), è di fare dialogare gli ospedali con gli ambulatori territoriali. È il motivo per cui nascono le Agenzie sociosanitarie territoriali (Asst), che uniscono tutta la filiera sanitaria: d’ora in avanti gli ospedali si dovranno preoccupare anche di seguire il paziente nelle cure sotto casa. «Con le nuove Asst che integrano l’ospedale al territorio — commenta Maroni — anticipiamo il futuro».
Ma visti i mal di pancia politici che hanno accompagnato il ridisegno della rete ospedaliera, entro fine ottobre ci potranno essere delle correzioni: e — per effetto di una clausola fatta introdurre nella legge dal Pd — per il Niguarda di Milano, gli Spedali Civili di Brescia, il Papa Giovanni XXIII di Bergamo, il San Gerardo di Monza e l’ospedale di Circolo di Varese alla fine potrebbe non cambiare nulla. Per il polo pediatrico la partita si chiude con l’unione tra Sacco, Buzzi, Fatebenefratelli e Macedonio Melloni. Le attuali Asl, invece, vengono sostituite dalle Agenzie di tutela della Salute ( Ats) che avranno solo compiti di programmazione. La separazione dei ruoli tra chi programma i bisogni sanitari e chi concretamente offre le prestazioni mediche è un altro dei pilastri della nuova legge ed è considerato un modo per governare meglio il sistema sanitario. Nasce anche un unico super assessorato al Welfare, che raggrupperà Sanità e Politiche sociali: ora resta da capire se nel periodo di transizione — in attesa del rimpasto di fine settembre — sarà il governatore Maroni stesso ad avocare a sé le deleghe.
Viene salvato il principio della libertà di scelta del cittadino, che potrà continuare a rivolgersi indifferentemente agli ospedali pubblici e a quelli privati accreditati. Ma la Sanità privata, esplosa nel ventennio formigoniano, avrà meno margini di manovra: il Pirellone potrà chiedere alle strutture accreditate di offrire le prestazioni ritenute necessarie a soddisfare i bisogni dei cittadini e non più solo quelle scelte da ciascun imprenditore.
Grazie a un accordo con Pd, M5S e Patto civico, i controlli saranno più trasparenti e le nomine dei manager più meritocratiche (con ogni probabilità, già a partire dal 1° gennaio 2016, data entro la quale dovranno essere rinominati tutti i vertici ospedalieri). E i ticket saranno rimodulati in base al reddito.
Soddisfatti gli autori della riforma. Rizzi: «Abbiamo scritto una pagina straordinaria di politica, confrontandoci anche con l’opposizione». Capelli: «È la legge più importante della legislatura. Ora dobbiamo controllare che i principi non restino sulla carta».
6 ago 2015 Corriere della Sera – Milano, di Simona Ravizza
Permalink link a questo articolo: https://www.davideildrago.it/2015/08/sanita-quattro-sedi-riunite-nel-maxi-polo-pediatrico/