Nella notte oscura
che faceva assai paura
una pietra rotolo’
e il Morto schizzo’ ,
agghiacciando il picchetto
ch’ era li in sospetto.
Il Nazareno piagato
risorse trasformato
e in Lui la speranza
divenne una costanza.
E’ la Pasqua che noi ricordiamo
e nei templi, devoti, celebriamo
mentre il mistero un poco ci tormenta
e qualche dubbio- stillante - ci sgomenta.
Perche’ siam persone ancora in cammino
e percepiam cosi poco il divino
da mischiar fantasie e aspirazioni
senza por ragionamenti o condizioni.
Ci aiuti Davide a penetrare
nel profondo abisso del pensare
per aver quella illuminazione
che e’ verita’ senza presunzione.
Come lui sereno giocava
pur nel tormento di un divorzio che l’ aspettava,
cosi’ noi puntiam sull’ orizzonte
come fosse dell’ alba la fonte.
E nel giorno delle colombe e del cioccolato,
gustose le prime e il secondo prelibato,
del Drago non abbiamo terrore
ma l’ abbracciam in una sorta d’ amore.
Esso sconfigge le nostre paure,
allontana un poco le nostre sciagure ;
non terrore ispira agl’ astanti,
ma ardor infonde in tutti quanti.
Davide ci prende per mano,
lasciamoci condurre lontano :
e non dimentichiamo mai il suo bel viso,
illuminato da perenne sorriso.
Gaetano